BASTIA UMBRA FUTURO DEL TABACCO: a Bastia Umbra è stato stretto un patto tra Philip Morris Italia e i coltivatori umbri e veneti per l’acquisto del prodotto. L’accordo è avvenuto nel corso del convegno «Coltiviamo il futuro» organizzato da Philip Morris Italia che si è svolto mercoledì. Un investimento che diventa di lungo termine e confermato anche dalla firma, che era avvenuta nello scorso mese di luglio, del memorandum di intesa con il Governo in virtù del quale la multinazionale si impegna ad acquistare il tabacco italiano fino al 2020 con un investimento complessivo di circa 500 milioni di euro.
«PENSIAMO che nei prossimi cinque anni il settore del tabacco in Italia avrà un grande sviluppo – ha spiegato il presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, Eugenio Sidoli – ed è per questo che, sulla scia del lavoro svolto insieme negli ultimi anni, abbiamo deciso di rinnovare con Coldiretti un patto che ci legherà in maniera ancora più stretta al mondo dell’agricoltura». Di «accordo importante», ha parlato anche Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti «perché unisce la certezza della qualità del prodotto al rispetto per l’ambiente e allo slancio per l’innovazione». In questi anni di crisi, il Pil del tabacco è cresciuto mediamente dal 2010 del 4,5% annuo, in positiva controtendenza rispetto a tutto il resto dell’economia nazionale, fortemente provata e in quasi totale stagnazione. Il mercato del tabacco in Italia ha numeri importanti: 135 milioni di produzione lorda vendibile, al netto dei contributi comunitari, e circa 50mila occupati. E ogni euro destinato direttamente al tabacco frutta 2,2 euro all’indotto e attività correlate. «Il rapporto con Philip Morris Italia – ha detto Catiuscia Marini, presidente della Regione – è importante perché ha dato stabilità e garanzie a un comparto molto rilevante per la nostra regione». L’assessore all’agricoltura Fernanda Cecchini ha voluto rivendicare «il merito della Regione di aver visto approvato il proprio Piano di sviluppo rurale, consentendo di aprire i termini per gli aiuti al settore, già per l’anno in corso». Infine il dibattito si è spostato sull’ipotesi di adozione del pacchetto generico per i prodotti del tabacco. «Rischio – ha chiosato Moncalvo – di vanificare l’impegno delle aziende produttrici di tabacco per la tutela della qualità e per una crescente sicurezza».
Cristina Crisci
«PENSIAMO che nei prossimi cinque anni il settore del tabacco in Italia avrà un grande sviluppo – ha spiegato il presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, Eugenio Sidoli – ed è per questo che, sulla scia del lavoro svolto insieme negli ultimi anni, abbiamo deciso di rinnovare con Coldiretti un patto che ci legherà in maniera ancora più stretta al mondo dell’agricoltura». Di «accordo importante», ha parlato anche Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti «perché unisce la certezza della qualità del prodotto al rispetto per l’ambiente e allo slancio per l’innovazione». In questi anni di crisi, il Pil del tabacco è cresciuto mediamente dal 2010 del 4,5% annuo, in positiva controtendenza rispetto a tutto il resto dell’economia nazionale, fortemente provata e in quasi totale stagnazione. Il mercato del tabacco in Italia ha numeri importanti: 135 milioni di produzione lorda vendibile, al netto dei contributi comunitari, e circa 50mila occupati. E ogni euro destinato direttamente al tabacco frutta 2,2 euro all’indotto e attività correlate. «Il rapporto con Philip Morris Italia – ha detto Catiuscia Marini, presidente della Regione – è importante perché ha dato stabilità e garanzie a un comparto molto rilevante per la nostra regione». L’assessore all’agricoltura Fernanda Cecchini ha voluto rivendicare «il merito della Regione di aver visto approvato il proprio Piano di sviluppo rurale, consentendo di aprire i termini per gli aiuti al settore, già per l’anno in corso». Infine il dibattito si è spostato sull’ipotesi di adozione del pacchetto generico per i prodotti del tabacco. «Rischio – ha chiosato Moncalvo – di vanificare l’impegno delle aziende produttrici di tabacco per la tutela della qualità e per una crescente sicurezza».
Cristina Crisci