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Antonio Lunghi sulla questione “Antenne”.

Assisi, 23/12/2015 – In riferimento alla questione “Antenne” sia della zona “Caminaccio” che della zona Stadio Migaghelli di Santa Maria degli Angeli” si comunica quanto di seguito.

 

L’antenna di Via del Caminaccio ha ottenuto il Permesso a Costruire n. 112/2015 dopo aver acquisito il parere favorevole ARPA n. 0023141 del 25.11.2014 ed il parere favorevole della Soprintendenza alle Belle Arti ed il Paesaggio n. 0023096 del 05.12.2014.

L’antenna dello Stadio Migaghelli ha ottenuto il Permesso a Costruire n. 79/2015 dopo aver acquisito il parere favorevole ARPA n. 0003186 del 13.02.2015 ed il parere della Soprintendenza delle Belle Arti ed il Paesaggio n. 0005590 del 15.06.2015.

 

A questo punto, dopo l’inizio dei lavori di installazione delle antenne, sono intervenute la proteste dei Comitati di Cittadini sorti spontaneamente, in particolare del Comitato della Zona “Caminaccio”.

Da Sindaco ho ritenuto opportuno e doveroso incontrare i Comitati, sebbene fossi sollecitato da più parti a non farlo, scaricando magari un bel numero di responsabilità sia politiche che amministrative ed appellandomi alla demagogia che oggi va tanto di moda: della serie “andate a cercare quelli prima di me”.

… queste cose però non sono nel mio stile, non appartengono né alla mia vita privata, né a quella pubblica.

Ritengo che i problemi vadano affrontati anche se questo porta ad una certa impopolarità, perché con il populismo si accontenta o si rimanda, ma non si risolve. Chi spara contro l’operato di chi governa, a parti invertite, nella maggior parte dei casi, sconta il doversi confrontare con le stesse criticità di chi aveva precedentemente governato. Pertanto da quando in agosto ho assunto la funzione di Sindaco non mi sono voltato da un’altra parte, ma mi sono fatto carico dei tanti problemi irrisolti che un amministratore ha sul proprio tavolo, dai più piccoli ai più grandi.

 

In modo corretto ho riferito ai Comitati che avrei fatto tutte le verifiche al fine di riscontrare la possibilità di delocalizzare le antenne, non dubitando affatto del lavoro svolto dagli uffici comunali e senza promettere (verbo strausato a destra e a manca anche da chi non conosce le cose) alcunché, ma cercando di capire, impegnandomi personalmente, se a norma di legge si poteva prevedere un altro iter che potesse addivenire ad un accordo tra le parti.

 

A tal proposito ho ritenuto doveroso chiedere all’Agenzia Regionale per l’Ambiente di effettuare specifiche misurazioni dei campi magnetici ante e post installazione; le misurazioni ante installazione sono avvenute in data 22.10.2015 e sono stati rilevati valori dei campi magnetici molto al di sotto dei limiti di legge pari 6 V/metro.

 

Su sollecitazione del Comitato, anche se già in nostro possesso, si è richiesto anche l’intervento del Soprintendente alle Belle Arti e Paesaggio per l’Umbria il quale ha fatto pervenire nota prot. 0039710 del 10.11.2015 con la quale confermava il parere favorevole già in precedenza rilasciato.

 

 

 

 

E’ stato chiesto al Consiglio Comunale di istituire un’apposita Commissione di inchiesta impegnando altresì il Sindaco, affinché verificasse la possibilità di spostare i due impianti presso altri siti idonei. La Giunta ha sottoposto all’esame del Consiglio Comunale la proposta di costituzione della Commissione di indagine nella seduta del 17 dicembre 2015.

La proposta di costituzione non è stata approvata, ma ritrasmessa all’ufficio per i pareri di legge, a seguito di presentazione, nel corso della seduta di 2 emendamenti:

-emendamento Travicelli approvato all’unanimità, con il quale è stata modificato il tempo assegnato ai lavori della Commissione da 10 giorni a 20 giorni lavorativi;

-emendamento Marcucci approvato con 8 voti favorevoli (Marcucci-Tardioli-Buini-Fioroni-Maccabei-Almaviva- Pettirossi-Travicelli), nessun contrario, n. 4 astenuti (Bocchini-Apostolico-Brunozzi-Freddii), con il quale è stato ampliato l’ambito d’indagine inserendo che lo stesso non avrà limiti in merito agli aspetti tecnici, economici, finanziari, procedurali, amministrativi, legali, giuridici e politici.

 

Ho riunito in due separati incontri i vertici dei gestori titolari dei nuovi impianti di telefonia per verificare la loro disponibilità alla delocalizzazione; in esito a tali incontri, emergeva sostanzialmente la disponibilità alla traslazione delle antenne a condizione che le attuali fossero messe subito in esercizio e che il Comune si accollasse i costi per la realizzazione dei nuovi siti e la rimozione dei precedenti per una spesa complessivamente stimata in € 290.000,00.

 

Ovviamente questa spesa è insostenibile per le casse comunali e non si può chiedere a tutti gli altri cittadini del Comune di farvi fronte; comunque tale spesa costituirebbe una chiara ipotesi di danno erariale per l’Ente; la soluzione da qualcuno prospettata circa il prolungamento del periodo di locazione in favore dei gestori senza la riscossione del relativo canone, non è sicuramente indolore per l’Ente che dovrebbe rispondere alla Procura Regionale della Corte dei Conti per danno da “lucro cessante”.

 

Con riferimento all’ordinanza del Comune di Gubbio, indicata dal Comitato zona “Caminaccio” come buon esempio, e sulla quale non siamo certo noi a sindacare, osserviamo, che dalla sua lettura (ordinanza n. 413 del 17/12/2015) emerge che il Comune di Gubbio non ha redatto il regolamento comunale per l’installazione degli impianti radioelettrici e non ha un piano di localizzazione, situazione, pertanto, ben diversa da quella presente nel Comune di Assisi che si è dotato di un proprio regolamento in materia. Inoltre l’ordinanza eugubina è basata essenzialmente su motivi di “ordine pubblico” e solo parzialmente sulla necessità di effettuare ulteriori valutazioni tecnico-istruttorie. Nel caso di Assisi, come già ricordato, entrambe le antenne hanno già ottenuto tutti i necessari pareri e nulla osta obbligatori. Insomma in Assisi lo stesso provvedimento verrebbe facilmente impugnato di fronte al Tribunale Amministrativo dai Gestori di Telefonia mobile con richiesta di danni per l’interruzione di pubblico servizio.

 

Risulta, inoltre, non fondata la critica circa il fatto che un procedimento simile è stato utilizzato dal Comune per il prolungamento del periodo di gestione dei parcheggi pubblici realizzati da aziende private in regime di concessione; va infatti ricordato che i parcheggi, a differenza delle antenne, al termine della concessione, diverranno di proprietà comunale e l’allungamento del periodo di gestione è stato concesso per coprire esclusivamente i maggiori costi di esecuzione dell’opera e non per farne una nuova. Ovvero situazioni totalmente diverse dal punto di vista amministrativo.

 

 

Il Comitato ha fatto ricorso al Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO che non ha riscontrato alcuna anomalia ed alla Procura della Repubblica.

Per inciso che si faccia ricorso alla Procura della Repubblica è per l’Amministrazione spiacevole, ma anche per assurdo un fatto positivo perché in questo modo verrà definitivamente in chiaro la correttezza dell’operato dell’Amministrazione che ha sempre lavorato con la massima trasparenza.

Infine vorrei sgomberare il campo da dietrologie e cattiverie gratuite. E’ giusto che il Sindaco si prenda le offese da parte dei cittadini, sia che abbiano ragione, sia che non ne abbiano, ma le decisioni si debbono assumere a norma di legge.

 

Il 24 dicembre dovrebbero ripartire i lavori per quanto riguarda l’antenna della zona “Caminaccio”, previa acquisizione da parte dell’azienda installatrice di tutte le autorizzazioni di cantiere.

 

Nel contempo l’azienda ha allertato le forze dell’ordine per garantire assicurare lo svolgimento dei lavori.

 

In tutto il territorio comunale sono state già installate più di altre 100 antenne che garantiscono una copertura adeguata per le esigenze di tutti i cittadini al fine di essere connessi e poter usare i telefoni cellulari. Inoltre va detto che la rete di telefonia mobile, per legge, è considerata un’opera di urbanizzazione primaria alla stregua di una rete di acquedotto o della pubblica illuminazione, in quanto l’accessibilità alla rete senza fili è una realtà ed un’esigenza collettiva.

Da ultimo una mia personalissima considerazione: un buon amministratore deve tener conto dell’opinione di tutti, in particolar modo dell’opinione dei Comitati che nascono per affrontare temi caldi e sensibili e di cui ho grande riguardo, ma un buon amministratore deve cercare di garantire imparzialità di trattamento per tutta la cittadinanza, assumersi le proprie responsabilità anche se con decisioni impopolari, agendo nel rispetto della legalità.

 

 

 23/12/2015

Antonio Lunghi

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