Assisi, 22 settembre 2014: il Sindaco Claudio Ricci, e l’Amministrazione Comunale, “non intendono retrocedere” (dopo manifesti, dal 2007, raccolta di firme, occupazioni e manifestazioni) sulla chiusura del punto nascita dell’ospedale di Assisi. Il Sindaco ha firmato, in data odierna, apposita procedura per depositare il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR Umbria), chiedendo anche la “sospensiva” del provvedimento di chiusura del punto nascita da parte di ASL 1 con la Regione Umbria. Il Comune di Assisi é difeso dall’Avv. Delfo Berretti.
Pur apprezzando (in parte) il progetto di riqualificazione edilizia e riorganizzazione sanitaria approntato (per potenziare il pronto soccorso, creare un centro regionale per piccola chirurgia pediatrica e un centro donna) la “chiusura del punto nascita” (che, prima del depotenziamento, aveva oltre 700 parti all’anno) é “inaccoglibile” sul piano etico culturale (non potranno nascere più bambini e bambine di nome Francesco e Chiara) e sostanziale in quanto la città sarebbe, con la sua immagine legata all’umanizzazione della cura, in grado di attrarre partorienti anche da fuori Regione (molti vorrebbero venire a nascere in Assisi).
Il ricorso, corredato con ampia documentazione e dati, cerca di dimostrare che la decisione é stata presa seguendo “criteri non omogenei” rispetto ad altri ospedali umbri. Si profilano anche “ipotesi di danni all’immagine della città”.
Claudio Ricci