Non c’è città, nel nostro Paese, in cui non sia presente almeno una via, una piazza, un quartiere che ci ricordi la data del XXV Aprile: ma non tutti, specialmente i più giovani, conoscono l’importanza di questa ricorrenza, i motivi che hanno spinto a ricordare solennemente l’anniversario della Liberazione con una festa Nazionale. Una data che simboleggia non solo la fine di venti anni di fascismo e cinque di guerra, ma rappresenta anche l’inizio di un percorso storico che porterà al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta tra monarchia e repubblica, alla nascita della Repubblica e alla stesura della Costituzione. Rendere vivo quel ricordo significa trasmettere nello stesso tempo conoscenza storica e senso di appartenenza per chi, come noi, ritiene ancora importante fondare la propria identità sulla memoria e non considera il passato come un ingombro di cui liberarsi, da semplificare o stravolgere.
Ricordare il 25 aprile vuol dire dare la possibilità a chi non c’era di
conoscere quel giorno in cui l’Italia ha riconquistato la libertà, aiutare a transitare nel presente una storia lontana, forse troppo carica di orrori per essere frequentata volentieri dai giovani, per suscitare ancora passioni civili. In ricorrenze come queste è troppo facile essere scontati o cadere nella retorica resistenziale; per questo ci limiteremo a ricordare che il 25 aprile non è solo un momento di ricordo per un evento del passato, ma un impegno sempre attuale: i valori di democrazia, libertà individuali e uguaglianza di tutti i cittadini non sono da ritenere definitivamente acquisiti, ma vanno difesi giorno per giorno non più sui campi di battaglia, ma nei nostri comportamenti quotidiani e nelle nostre scelte politiche.
Ricordare il 25 aprile vuol dire dare la possibilità a chi non c’era di
conoscere quel giorno in cui l’Italia ha riconquistato la libertà, aiutare a transitare nel presente una storia lontana, forse troppo carica di orrori per essere frequentata volentieri dai giovani, per suscitare ancora passioni civili. In ricorrenze come queste è troppo facile essere scontati o cadere nella retorica resistenziale; per questo ci limiteremo a ricordare che il 25 aprile non è solo un momento di ricordo per un evento del passato, ma un impegno sempre attuale: i valori di democrazia, libertà individuali e uguaglianza di tutti i cittadini non sono da ritenere definitivamente acquisiti, ma vanno difesi giorno per giorno non più sui campi di battaglia, ma nei nostri comportamenti quotidiani e nelle nostre scelte politiche.
25/04/2014
Simona Carosati Sindaca