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Il governo Meloni si riunisce in Consiglio dei Ministri con una ministra imputata per truffa aggravata ai danni dello Stato.

COMUNICATO STAMPA

Il governo Meloni si riunisce in Consiglio dei Ministri
con una ministra imputata per truffa aggravata
ai danni dello Stato.

 

Assisi, 05/08/2025 – Durante l’emergenza sanitaria, mentre il Paese affrontava la paura, la solitudine e la crisi economica, Daniela Santanchè trovava il modo di usare le sue aziende per incassare fondi pubblici destinati alle imprese in difficoltà.
Secondo l’accusa, quei soldi sono stati chiesti per dipendenti formalmente in cassa integrazione ma in realtà ancora al lavoro. Una frode, con tanto di restituzione a danno scoperto.

Ora, nel processo, la ministra ha chiesto alla Giunta per le autorizzazioni del Parlamento italiano di negare l’utilizzo delle intercettazioni che la coinvolgono direttamente.
Evita di spiegare.
Elude il confronto nel merito.
Chiede che gli elementi raccolti durante le indagini non possano essere usati.
È una richiesta che, in modo implicito, dice molto più di qualsiasi arringa.

Eppure nulla si muove.
Nessuna presa di distanza. Nessun atto di responsabilità. Nessun passo indietro.
Il punto ormai non è più cosa farà la magistratura.
Il punto è cosa non ha fatto e continua a non fare la politica.

Chi siede in Consiglio dei Ministri con accuse di questo tipo non sta servendo lo Stato.
Lo sta mettendo in imbarazzo.

Che una vicenda come questa non scuota il governo, non susciti neppure una parola di autocritica, dice molto di più del processo che sta per cominciare.

Nel Paese in cui si predica ogni giorno legalità e rigore, una ministra sotto processo per aver truffato lo Stato resta al suo posto e prova a sottrarre al giudizio della magistratura registrazioni che la riguardano e che potrebbero confermare le accuse.
Per la destra al governo non è questo il problema. Il problema semmai è che ci siano ancora intercettazioni che funzionano.

Il Movimento 5 Stelle non resterà in silenzio di fronte a questo degrado istituzionale.
Chi ha tradito la fiducia dello Stato deve rispondere davanti alla legge, senza scorciatoie e senza protezioni.
Chi oggi governa ha il dovere di prendere le distanze. L’inerzia, l’indifferenza e la complicità non sono più tollerabili.
Noi saremo sempre dalla parte della legalità, della trasparenza e del rispetto per le istituzioni.

Chissà se anche ad Assisi la destra considera normale avere una ministra che nega le prove invece di chiarire i fatti. Attendiamo smentite. O almeno un sussulto.

 

 


Movimento 5 stelle Assisi

 

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