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Claudio Ricci

Claudio Ricci (già Sindaco di Assisi) considera “poco commentabili” (ma le parole dovrebbero essere altre) le affermazioni di un “noto Consigliere Comunale” che vorrebbe sin anche ledere la mia moralità personale (ovviamente “non intenterò” alcun atto di tutela visto che ciascuno di noi viene giudicato solo dalle persone).
Ho avuto il privilegio di aver svolto una attività di servizio per la città di Assisi e, in 19 anni, come riscontrabile “non sono aumentate ne le mie proprietà ne i miei depositi bancari personali”: sono questi i requisiti che il movimento cinque stelle vorrebbe (è una riflessione in atto) porre a certificazione del giudizio di un pubblico amministratore (durante il tempo del suo mandato).
Con “serenità e normalità” possono dire di aver sostenuto spesso “costi personali” di cui non ho mai chiesto alcun “rimborso” di nessun tipo (malgrado la possibilità degli enti di prevederlo) e di aver optato (con lettera agli atti della Regione Umbria) per la indennità minore (nel periodo in cui, giugno e luglio 2015, ho ricoperto la carica di Sindaco e Consigliere Regionale).
Sono “profondamente” rammaricato che “semplici lettere su quesiti normativi” (temine utilizzato sia nelle lettere che nelle risposte) siano state “diffuse e pubblicate” in modo strumentale (“forse” anche il Comune di Assisi dovrebbe dare spiegazioni sui motivi dell’accaduto); vi sarebbero “profili giuridici in sede civile e penale” che “non attiverò” in quanto ho sempre privilegiato il fare per il bene comune e la dignità personale che, sempre, è la cosa più importante nella vita di ognuno di noi.
 
Perugia, 13 gennaio 2015.
Claudio Ricci

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