Terrenostre 4.0 giornale on-line Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara
Assisi

Settimana Mondiale della Tiroide 2015

Prevenzione e diagnosi precoce delle patologie tiroidee.
Campagna di Informazione sulla Carenza di Iodio in età adolescenziale.
Ad Assisi un incontro informativo.
Il 25 maggio un incontro formativo per i ragazzi della scuola media inferiore e superiore.

Assisi, 14 maggio 2015 –
La settimana mondiale della tiroide si celebra dal 18 al 25 maggio 2015. Scopo della manifestazione è sensibilizzare l’opinione pubblica ed il mondo scientifico su crescenti problemi legati alle malattie tiroidee, con particolare riguardo all’azione preventiva della iodoprofilassi.
Lo iodio è un elemento essenziale per il funzionamento della tiroide che l’organismo non può sintetizzare da se, rendendo quindi necessaria l’assunzione da fonti esterne. L’importanza dello iodio deriva dal fatto che tale elemento rappresenta il “mattone” con cui la ghiandola tiroidea produce gli ormoni. Promuovere il consumo di alimenti arricchiti con iodio, in particolare nell’alimentazione dei neonati, dei bambini e degli adolescenti rappresenta pertanto una priorità.
In Italia circa il 10% della popolazione generale (più di 6 milioni circa di persone) soffre di problemi legati alla tiroide. Nell’80% dei casi si tratta di donne di cui un quarto ha meno di 40 anni. Tra le malattie della tiroide sono in aumento, in particolare, quelle connesse all’autoimmunità (cioè le tiroiditi autoimmuni come la tiroidite di Hashimoto), ma anche i tumori, che nelle donne diventano fino a 7-8 volte più frequenti rispetto agli uomini. I bambini o i giovanissimi sono colpiti in minor misura rispetto agli adulti. L’ipotiroidismo congenito interessa circa 1 neonato ogni 1000 bambini; in età puberale, inoltre, 1 bambino/ragazzo su tre riceve la diagnosi corretta con 12-24 mesi di ritardo.
“La campagna di quest’anno – spiega Giuseppe Murdolo, responsabile del servizio ambulatoriale divisionale di Endocrinologia, Metabolismo e Nutrizione dell’Ospedale di Assisi – prevede una serie di iniziative finalizzate alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla carenza di iodio nei bambini e negli adolescenti. Tale carenza, se non adeguatamente rimpiazzata e riconosciuta, comporta notevoli rischi di sviluppare non solo malattie tiroidee (come ad esempio il “gozzo”, ovvero l’aumento di volume della ghiandola), ma anche disturbi che influenzano lo sviluppo neurologico, intellettivo e comportamentale. Per fronteggiare la carenza iodica, che nella nostra regione non è ancora stata del tutto debellata, è fondamentale una regolare assunzione di iodio, attraverso la sostituzione del sale comune con il sale iodato. Inoltre, in gravidanza, dove viene spesso consigliata una riduzione dell’apporto di sale, bisogna sempre consigliare l’integrazione di iodio da fonti diverse dal sale. In altre parole, se vogliamo realmente bene alla nostra tiroide dobbiamo “iodarla”.

Lascia un commento