Assisi, 13 marzo 2014: è trascorso un anno dal “rientro” di San Francesco nelle pieghe dello spazio e del tempo, attraverso l’evocazione simbolica del suo nome, con il primo Papa della storia che prende il nome del poverello di Assisi. Forse, ancora, dobbiamo ampliare la consapevolezza sui segni e sui valori di questa nuova alba per l’umanità che “ricolloca” al centro, come ci invita Papa Francesco, la persona e la dignità da costruire, per tutti, con l’impegno di una comunità in cammino.
Quanti ricordi “ha costruito” questo primo anno di pontificato con il 4 ottobre 2013 (festa di S. Francesco) la visita in Assisi, per la prima volta, di Papa Francesco che “conclude un ciclo cosmico durato 804 anni”: nel 1209 Francesco, e i primi francescani, si recarono in pellegrinaggio a Roma per farsi “benedire” la prima regola da Papa Innocenzo III; nel 2013, 804 anni dopo, si ripete il pellegrinaggio, ma questa volta da Roma ad Assisi, con il primo Papa di nome Francesco che arriva nella Serafica per invocate la benedizione del Santo del dialogo e della misericordia.
Vorrei concludere questa missiva di gratitudine con il ricordo dell’arrivo di Papa Francesco all’Istituto Serafico, la Cattedrale di Carità per Assisi, e il primo, emozionato, “saluto della città” (foto). Alla fine della giornata, prima della partenza da Rivotorto, una famiglia, che non era riuscita a consegnare al Papa una lettera di preghiera per una persona in difficoltà, ci prega di inserire tale missiva all’interno del dono conclusivo che abbiamo consegnato al Papa. Quella lettera era, simbolicamente, la preghiera che ognuno di noi vorrebbe, ogni giorno, inviare al Santo Padre per edificare orizzonti di speranza.
Quando ripenso a quei momenti ancora oggi si erge, vivo, il senso di gratitudine per un giorno, il 4 ottobre 2013, che per la storia di Assisi e, per noi tutti, é stato una nuova “data di nascita” di una storia ancora da vivere e affidare alle strade del tempo.
Grazie Papa Francesco.
Claudio Ricci
Sindaco di Assisi
