A distanza di tre anni e mezzo dall’adozione del piano di recupero della cosiddetta “area Ricciarelli”, oramai in fase avanzata di realizzazione, alcune riflessioni ci sembrano opportune. All’epoca dell’approvazione finale del progetto manifestammo tutta la nostra contrarietà in merito all’aumento dei metricubi e alla monetizzazione delle aree verdi.Oggi, passando davanti al cantiere, notiamo che le costruzioni sono a margine della strada, già di per sé molto stretta, e sono di dimensioni tali da caricare molto una zona già particolarmente densa dal punto di vista urbanistico. Non possiamo non portare all’attenzione della città ancora una volta una riflessione sulla qualità e opportunità di un certo tipo di interventi. In questi anni tutte le amministrazioni si sono affaccendate a parlare di qualità e a “condire” le nuove aree di recupero con belle zone verdi e parchi urbani, poi nella realtà mai creati. Nei numerosi progetti messi in campo dall’attuale amministrazione, finora solo sulla carta, di spazi verdi ce ne sono tanti ma senza nessuna garanzia di realizzazione.
Il piano Franchi, quello Deltafina e il progetto della nuova piazza del mercato sono gli esempi più eclatanti.
Ed inoltre il progresso a Bastia è immaginabile solo in termini di metri cubi ed edificato? È ancora pensabile in anni di crisi come quelli che attraversiamo fare progetti di così grandi dimensioni e investimenti? Bastia ha bisogno di altri appartamenti? Di fronte a questa nuova e preoccupante realtà economica non sarebbe opportuno puntare su progetti fattibili di riqualificazione dell’esistente, magari partendo da un centro storico ormai al degrado totale? Sono questioni sulle quali manca nella nostra città un dibattito politico serio e costruttivo e, nel frattempo, corriamo il rischio di trovarci di nuovo inermi di fronte all’ennesima colata di cemento.
05/06/2013
Angelo Arcangeli
Segreteria PRC Bastia, circolo Rosanna Cipolla